La Crisi del Mondo Automotive

Le motivazioni della crisi del mondo automotive e l'attuale stato avanzamento

Questi 2 anni di Pandemia ci hanno costretto a vedere la riduzione delle auto per mancanza di microchip e semiconduttori mentre la Guerra in Ucraina, dove abbiamo scoperto che gran parte dei fasci di luce ed impianti elettrici venivano costruiti ed assemblati, ha causato una destabilizzazione a livello mondiale mondiale. Questi fattori hanno fatto si che in questo momento trovare una vettura, che sia essa Nuova, Usata,  a Noleggio Lungo, Medio e Breve sia una vera impresa per tutti gli attori coinvolti; soprattutto dovendo far cambiare in modo drastico usi e costumi in una nazione come la nostra, molto focalizzata sulle autovetture.

Ma facciamo un passo indietro...

Ci eravamo rasserenati nel 2021 perché si erano registrate vendite superiori del 14 % rispetto al 2020, in piena Pandemia; purtroppo però a marzo 2022 si è registrato un – 29% rispetto allo stesso periodo del 2021.

A cos’è dovuta la crisi del mondo automotive? Come può essere superata? Proviamo a ricostruire lo scenario che ha portato a questa situazione di difficoltà.

Partiamo dalla pandemia che ha letteralmente cambiato le carte in tavola, infatti questa è stata la prima causa di crisi dell’intero comparto degli autoveicoli e dei veicoli commerciali. Immediatamente in successione ci sono stati altri fattori: dalla carenza di microchip e di semiconduttori all’aumento dei prezzi delle materie prime e la guerra tra Russia e Ucraina, purtroppo sempre altamente instabile. In questo momento il problema più grande è che i segnali di miglioramento sono davvero minimali.

Oggi per chi dirige un’ufficio acquisti di un qualsiasi costruttore automobilistico è come essere seduto su una montagna russa in corsa, con pochi riferimenti e con la terra che ti manca sotto i piedi. Ciò in quanto alimentare fabbriche, produzione e, di conseguenza, vendite e ricavi è sempre più complesso.

Le difficoltà che si trovano a fronteggiare quasi tutte le case automobilistiche rappresentano spesso ostacoli insormontabili: reperire microchip sta diventando sempre più complicato, visto che le società avevano rallentato gli ordini in previsione di volumi commerciali più bassi a causa dell’emergenza sanitaria; ma anche rifornirsi di materie prime si sta rivelando una sfida più ardua del previsto, visto l’aumento dei costi, specialmente quelle necessarie al progetto di elettrificazione della mobilità.

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Lo stato di salute del mercato del noleggio

Il Noleggio a Lungo Termine nell’anno in corso 2022 è riuscito comunque ad arginare il minor numero di nuove immatricolazioni auto, registrando solo una contrazione del -3,09%,targando  24.518 vetture, solamente 781 in meno dello scorso anno, con i noleggiatori generalisti primari in linea con il risultato dell’aprile precedente (+1,12%).

Per quanto riguarda invece i veicoli commerciali, il Noleggio a Lungo Termine ha registrato un risultato positivo, come era avvenuto anche a febbraio e a marzo. Il NLT ha incrementato le targhe del 46,59% ed è diventato il canale di distribuzione leader di mercato, con una market share ad aprile che ha sfiorato addirittura il 40%.

Purtroppo il Noleggio lungo termine non è però entrato a far parte della nuova tornata degli incentivi, non vi è ancora traccia del decreto applicativo in Gazzetta Ufficiale, né notizie del provvedimento sul sito del MISE, questo fattore penalizza in modo particolare questo settore già fortemente penalizzato da quanto già evidenziato in precedenza.

In realtà, la politica sta pensando ad un mercato che nella realtà non c’è: infatti la corsa verso l’elettrico ed il contestuale abbandono delle moderne ed ecologiche nuove motorizzazioni endotermiche rischia di rimanere purtroppo una teoria se non vi saranno forti sogni all’acquisto che di partenza è decisamente più caro e di infrastrutture, oltre che di una mano d’pera che si dovrà specializzare nella manutenzione di queste auto ad oggi totalmente sconosciuta per mancanza di esperienza.

Maurizio Porceddu – Nolfin