Staccata la spina alla Fiat 500. Nuovo piano strategico fino al 2027.

Un ritorno alle radici per lanciare il futuro

il piano attualmente in fase di definizione da parte di Stellantis pur sembrando contraddire l’orientamento verso la sostenibilità, potrebbe invece rilanciare lo stabilimento storico di Mirafiori e mitigare le tensioni con il governo.

Il fulcro di questa strategia è la classica Fiat 500 a motore termico, anziché la sua controparte completamente elettrica. Se la 500e abbia registrato appena oltre 240 unità vendute nel mese di febbraio, la versione tradizionale ha venduto dieci volte tanto. La “vecchia” 500 è ancora ampiamente prodotta nello stabilimento polacco di Tychy.

Stellantis si confronta con la realtà scomoda della scarsa vendita della 500e, attribuibile alla sua elevata costo e alla mancanza degli incentivi governativi promessi. Tuttavia, abbandonare questo modello non è un’opzione. Si è quindi studiato un approccio innovativo: utilizzare la stessa struttura della scocca della 500e a Mirafiori, dove l’assemblaggio avviene ancora secondo i metodi tradizionali, data l’assenza di una piattaforma dedicata.

Fiat potrebbe importare i motori Firefly dalla Polonia o dal Brasile, considerando anche l’opzione dell’Algeria, dove è in corso l’ampliamento dello stabilimento di Orano. Parte dei propulsori termici destinati a Orano potrebbe essere dirottata a Mirafiori, aumentando così la produzione e riattivando parte degli operai attualmente in cassa integrazione. Questo aumento di produzione sarebbe in linea con le richieste del governo per stimolare l’occupazione.

L’obiettivo di questo piano è il 2027, quando è previsto il lancio della nuova versione della Fiat 500. Tuttavia, date le sfide di mercato e la percezione dell’attuale 500e come obsoleta, potrebbe essere necessario accelerare il progetto.

FONTE: Torino Cronaca